Prima che si affievolisca la spinta dei buoni propositi per il nuovo anno, potrebbe essere utile leggere i risultati di un nuovo studio che collega l’attività fisica a un maggiore benessere mentale.
La ricerca in questione, di cui scrive Gretchen Reynolds sul New York Times, è stata condotta su quasi 200 mila praticanti di sci di fondo, e ha trovato che essere fisicamente attivi dimezza il rischio di sviluppare stati d’ansia nel tempo. Lo studio, che arriva dalla Svezia, si è concentrato sullo sci ma, secondo i ricercatori, più o meno qualsiasi tipo di attività aerobica probabilmente aiuta a proteggersi contro preoccupazioni e paure.
Certo il messaggio non è del tutto nuovo. La scienza offre già diverse prove incoraggianti sul fatto che l’esercizio possa migliorare l’umore. Gli esperimenti dimostrano che quando le persone (e gli animali da laboratorio) iniziano a fare esercizio, in genere diventano più calmi, più resistenti, più felici e meno inclini a sentirsi tristi, nervosi o arrabbiati. Gli studi epidemiologici allo stesso modo hanno rivelato che un maggiore esercizio fisico è collegato con probabilità sostanzialmente inferiori di sviluppare depressione grave. Al contrario, essere sedentari aumenta il rischio di depressione. I limiti di tutti questi studi era però di essere su piccola scala, di breve periodo o effettuati su topi di laboratorio, lasciando molte domande senza risposta rispetto alla complessità del mondo reale.
Così, per il nuovo studio, pubblicato su Frontiers in Psychiatry, gli scienziati dell’Università di Lund, in Svezia, e altre istituzioni hanno deciso di esaminare la salute mentale a lungo termine delle migliaia di uomini e donne che hanno corso la famosa gara di sci di fondo svedese Vasaloppet nel corso degli anni.
La Vasaloppet, che celebra il suo centenario quest’inverno, è la più grande competizione di sci di fondo al mondo, con schiere di partecipanti che ogni anno si ritrovano nei boschi della Svezia centrale per fronteggiarsi in gare che vanno dai 30 ai 90 chilometri di lunghezza.
I ricercatori hanno raccolto i tempi di arrivo e altre informazioni per 197.685 uomini e donne svedesi che hanno partecipato a una delle gare tra il 1989 e il 2010. Hanno poi incrociato queste informazioni con i dati di un registro nazionale svedese di pazienti, alla ricerca di diagnosi di disturbo d’ansia clinica tra i corridori nei successivi 10-20 anni. Per fare un confronto, hanno anche controllato le diagnosi di ansia durante lo stesso periodo di tempo per 197.684 loro concittadini selezionati casualmente che non avevano partecipato alla gara ed erano generalmente inattivi.
Gli sciatori hanno dimostrato di essere notevolmente più calmi nei decenni dopo la gara rispetto al gruppo di controllo, con oltre il 50 per cento in meno di rischio di sviluppare ansia clinica. Il buonumore tendeva a prevalere tra maschi e femmine di quasi tutte le età tranne, curiosamente, tra le atlete più veloci. Le prime classificate di ogni anno tendevano ad avere più probabilità di sviluppare in seguito disturbi d’ansia rispetto alle altre atlete, anche se il rischio complessivo rimaneva inferiore a quello delle donne inattive della stessa età.
La buona notizia è che probabilmente non c’è bisogno di fare sci di fondo per lunghe distanze nei boschi innevati della Svezia per raccogliere i frutti dell’esercizio fisico. Studi precedenti suggeriscono che seguire le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità – circa 30 minuti di camminata veloce o attività simili quasi tutti i giorni – ha effetti positivi sulla salute mentale.
La scoperta che le donne più veloci tendano a sviluppare l’ansia più spesso degli uomini ha sorpreso i ricercatori e suggerisce che forse l’ansia da prestazione o altri problemi potrebbero essere esacerbati in alcune persone dalla competizione.
I risultati dello studio hanno dei limiti, ovviamente. Non possono infatti dimostrare che l’esercizio provoca un umore migliore, ma solo che le persone altamente attive tendono a essere meno ansiose dei loro coetanei più sedentari. Lo studio inoltre non spiega in che modo lo sci potrebbe ridurre i livelli di ansia, ma si limitano a rilevare il fenomeno.
In ogni caso, qualsiasi esercizio in qualsiasi tipo ambiente probabilmente aiuterà a far fronte a questo inverno. Uno stile di vita sano e fisicamente attivo sembra avere un forte effetto sulla riduzione delle possibilità di sviluppare disturbi d’ansia, hanno detto i ricercatori. Se ci state pensando, vi ricordiamo che a Legnano è attiva Avisport.
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