Negli ultimi anni è molto aumentato il numero di persone che hanno deciso di avvalersi del 5 per mille, tanto che l’attuale copertura di spesa, prevista a 500 milioni di euro, risulta insufficiente. Nonostante diverse denunce da parte del terzo settore, nella prossima legge di bilancio non sembra essere previsto un aumento dello stanziamento. Riportiamo uno stralcio di un articolo apparso su Vita.
«Il 5 per mille è uno strumento di grande valore perché consente ai cittadini di esprimere chiaramente una preferenza per i settori di welfare da sostenere tramite la contribuzione fiscale: una forma di partecipazione alle scelte di spesa che avvicina le persone alle organizzazioni non profit e rafforza il senso civico e la partecipazione ai bisogni delle comunità. Negli ultimi anni è fortemente aumentato il numero di cittadini che ha deciso di avvalersi del 5 per mille. Tale misura ha un tetto di spesa che non risulta adeguato». Premesso ciò, la Commissione lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, in sede di esame del disegno di legge di Bilancio di previsione per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022, «impegna il Governo a valutare l’opportunità di completare l’iter della riforma del Terzo settore in tempi rapidi e determinare adeguate risorse per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo settore e per interventi a sostegno degli enti del Terzo settore». È questa l’unica volta in cui il 5 per mille compare nell’enorme file degli emendamenti presentati nelle Commissioni del Senato per la Legge di Bilancio 2020 (Emendamenti di Commissione relativi al DDL n. 1586), che si appresta a giungere in Aula il prossimo 3 dicembre.
A provare a porre l’attenzione, è stato un ordine del giorno (è il G/1586 Sez I/5/11 a firma di Nannicini e Laus) che nella sua formulazione iniziale aveva in realtà un impegno più preciso, esplicito e concreto, «prevedere un aumento del tetto di spesa per il 5 per mille adeguato alla volontà dei contribuenti». Il sottosegretario Steni Di Piazza, martedì 12 novembre, in Commissione ha dato a questo e ad altri ordini del giorno «parere favorevole se accolte le rispettive riformulazioni di cui dà lettura», come dice il resoconto del Senato, cancellando così la frase sull’aumento della capienza del fondo per il 5 per mille dalla versione poi approvata dalla Commissione. La partita ovviamente è ancora tutta da giocare e lo stesso Nannicini sta lavorando per togliere il tetto nel dl fiscale o per aumentare la capienza di 25 milioni in legge di bilancio.