Per avere una salute migliore e una speranza di vita più lunga, fare esercizio esercizio è più importante che dimagrire, soprattutto se si è in sovrappeso, secondo un nuovo studio che esamina le relazioni tra fitness, peso, salute del cuore e longevità. La ricerca, di cui scrive Gretchen Reynolds sul New York Times, ha analizzato i risultati di centinaia di studi precedenti sulla perdita di peso e gli allenamenti in uomini e donne, scoprendo che i rischi legati a malattie cardiache e morte prematura si abbassano molto più nelle persone obese quando queste fanno esercizio fisico, piuttosto che concentrarsi solo sulla perdita di peso.
Tali conclusioni darebbero corpo all’ipotesi che circola nella comunità scientifica sul fatto che si possa essere sani a prescindere dal peso, purché ci si mantenga attivi.
Com’è noto, se l’obiettivo è perdere peso, fare esercizio non basta. Bisogna infatti anche rivedere completamente la dieta, anche perché spesso si tende istintivamente a mangiare di più quando si riprende a fare esercizio dopo un periodo di inattività, per integrare le calorie bruciate. E in ogni caso il nostro organismo tende a rallentare il metabolismo per compensare il dispendio di energie.
Se però l’obiettivo è ridurre problemi di salute significativi come pressione alta, colesterolo o resistenza all’insulina, l’esercizio aiuta molto, a prescindere dalla perdita di peso. Glenn Gaesser, professore di fisiologia in un’università statunitense, si è quindi chiesto se il fitness non possa consentire alle persone sovrappeso di godere di una buona salute metabolica indipendentemente dal loro indice di massa corporea, e potenzialmente avere la stessa aspettativa di vita delle persone più magre – o anche maggiore, se le persone magre sono fuori forma.
Gaesser, insieme a un collega, ha quindi iniziato a setacciare i database alla ricerca di studi esistenti a proposito di dieta, esercizio fisico, salute metabolica e longevità. I due erano particolarmente interessati alle meta-analisi, che raccolgono e analizzano i dati di più studi passati, permettendo ai ricercatori di confrontare i risultati di un panel di soggetti molto più ampio a quello mediamente usato per una singola ricerca. Ne hanno trovate circa 200 e hanno iniziato a “interrogarle” trovando che, mettendo a confronto l’attività fisica con la perdita di peso, la prima era molto più importante della seconda.
Gli studi mostrano che gli uomini e le donne sedentari e sovrappeso che iniziano a fare esercizio possono abbassare il rischio di morte prematura del 30 per cento o più, anche se il loro peso non cambia.
D’altra parte, se le persone in sovrappeso perdono peso seguendo un regime alimentare controllato, il loro rischio statistico di morte prematura scende di circa il 16 per cento, ma questo non si riscontra in tutti gli studi. Alcune delle ricerche considerate sostengono invece che la perdita di peso di per sé non diminuisca affatto i rischi di mortalità. In molti degli studi consultati le persone che hanno perso chili con una dieta li hanno poi riacquistati, per poi riprovare nuovamente a dimagrire. Un approccio “yo-yo” alla perdita di peso che spesso contribuisce all’insorgere problemi metabolici come il diabete e il colesterolo alto e una minore aspettativa di vita.
L’esercizio fisico combatte invece questi stessi problemi, sostiene Gaesser. Esso può anche “rimodulare” i depositi di grasso delle persone. Se anche la perdita complessiva di peso è trascurabile, chi fa esercizio spesso perde una parte del grasso viscerale. Quest’ultimo si raccoglie in profondità nel nostro corpo, aumentando i rischi di diabete di tipo 2, malattie cardiache e altre patologie.
(Foto di Massimo Sartirana su Unsplash )
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