Secondo i dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD), gli ospedali tedeschi sono quelli più preparati ad accogliere un gran numero di pazienti nel caso in cui dilagasse il contagio da coronavirus SARS-CoV-2. Nel grafico seguente sono evidenziati i quattro paesi europei attualmente più interessati dal fenomeno. Su tutti l’Italia, con oltre 10 mila casi confermati, seguita da Francia, Germania e Spagna, dove si sono superati i mille casi e i numeri continuano a crescere.
La Germania dispone di circa 6 letti per mille abitanti (i dati sono aggiornati al 2017), più o meno il doppio della Francia. Ancora sotto ci sono l’Italia (2,6) e la Spagna (2,4). Questi dati si riferiscono però ai letti disponibili per tutti i tipi di cura, escluse quelle psichiatriche. Da non confondere quindi con i posti letto di terapia intensiva, che si rendono necessari nei casi più gravi di sindrome da coronavirus (COVID-19).
Secondo uno studio del 2012, la Germania resta comunque il paese più coperto anche da quest’ultimo punto di vista, con 29,2 posti in terapia intensiva o subintensiva per centomila abitanti. Molto indietro gli altri tre stati considerati: Italia (12,5), Francia (11,6) e Spagna (9,7), a fronte di una media UE di 14,3 letti ogni centomila abitanti. Lo European Data Journalism Network ha raccolto in questo documento i dati del paper, assieme ai dati più recenti che sono riusciti a trovare sui posti letto di terapia intensiva in Europa – che sembrano confermare l’eccezionalità del sistema sanitario tedesco rispetto a quello degli altri maggiori paesi. Per chi fosse a conoscenza di dati più aggiornati è possibile completare la tabella, modificandola direttamente e inserendo il link alla fonte.
Questo articolo è apparso inizialmente sul sito dello European Data Journalism Network.
(Foto di Jair Lázaro su Unsplash)
12,5 posti letto in TI su 100.000 abitanti sarebbero 7500 su tutti gli italiani. E dove sono, che le TI stanno già scoppiando adesso con 1500 malati di CV?