Sono passati poco più due mesi dal terremoto che in agosto ha colpito il Centro Italia, e ci troviamo di nuovo a parlare di scosse, macerie, sfollati. Per fortuna, stavolta, non di vittime. Ma è una fortuna amara, perché non possono esserci vittime dove non è rimasto più nessuno. Alcuni dei paesi colpiti dal sisma di mercoledì sono infatti gli stessi di agosto, ma nel frattempo si erano svuotati dei loro abitanti, che da agosto non vivono più lì perché le loro abitazioni sono inagibili, o sono crollate. L’altro motivo che ha scongiurato la possibilità di perdite umane è che la prima delle due grandi scosse (magnitudo 5.4), alle 19,10, ha portato molte persone a lasciare le proprie case, per precauzione, e a trovare soluzioni di emergenza per la notte. Così, quando è arrivata la seconda alle 21,18 (magnitudo 5.9), molte persone hanno sentito la terra tremare dalla loro auto, o dalla tenda che avevano allestito. L’attività sismica è continuata fino alle prime ore del mattino di ieri, con altre repliche di minore intensità.

In questi casi, il consiglio che diamo (quello di oggi è un post “di servizio”, visto che i reportage li potrete seguire su qualsiasi altro giornale) è di consultare il sito dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), o ancora meglio il blog IngvTerremoti dedicato espressamente ai terremoti. Si tratta di una piattaforma nata nel 2012, su cui scrivono scienziati, dunque non troverete virgolettati e toni drammatici che caratterizzano la stampa in casi come questi (puntando spesso fin troppo sull’emozione e meno sull’informazione). Ci sono mappe, tabelle, dati storici e in tempo reale, per capire davvero cosa sta succedendo. Così quando vi capiterà di leggere il solito «Nuova forte scossa» a breve distanza da un forte evento sismico potrete verificare che magari le scosse si susseguono da ore, ma il giornale di turno aveva solo bisogno di un nuovo titolo per racimolare qualche clic.

Le aree interessate dalle scosse di mercoledì sono concentrate soprattutto nella provincia di Macerata, si parla dei paesi di «Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera, dove sono stati segnalati numerosi crolli. Altri danni sono stati rilevati nei paesi già interessati dal terremoto del 24 agosto scorso, e già sgomberati da tempo per la presenza di numerosi edifici pericolanti». Tra i luoghi già colpiti in agosto e nuovamente interessati dagli eventi sismici c’è Amatrice, che vedeva spiccare nel suo centro storico una palazzina rossa circondata da macerie. L’altra notte, anche quella palazzina (risalente agli anni ’50, quindi non concepita su criteri anti sismici) ha ceduto, mentre a pochi metri di distanza “resiste” la Torre civica di Amatrice, risalente al XIII secolo. Anche l’urbanistica racconta le sue storie.

Tornando al sito IngvTerremoti, molto interessante la sezione sulle domande frequenti, dove si può per esempio trovare una spiegazione alla confusione fatta spesso sui giornali (soprattutto a ridosso di eventi sismici) a proposito del grado di magnitudo. Innanzitutto ci sono modi diversi di calcolare il dato, quindi si può arrivare a risultati leggermente diversi: «Alcuni metodi sono basati su onde di volume (che viaggiano in profondità all’interno della struttura della Terra), alcuni basati su onde superficiali (che viaggiano soprattutto lungo gli strati superficiali della Terra) e alcuni basati su metodologie completamente diverse». In secondo luogo, ci vuole del tempo per calcolare il dato definitivo, quindi non c’è da stupirsi se i primi valori diffusi cambiano dopo qualche ora: «Valori preliminari di magnitudo, basati su dati incompleti ma disponibili già dopo poche decine di secondi dal terremoto vengono comunicati al Dipartimento della Protezione Civile e riportati su web. Tali valori preliminari di magnitudo, che possono differire dalla magnitudo definitiva anche notevolmente (circa 0.5), sono sufficienti per scopi di protezione civile e sono sostituiti da stime più accurate di magnitudo non appena altri dati sono disponibili».

Sembrano dettagli di poco conto, ma bastano a evitare di cadere nei tranelli del complottismo, che poi si trascinano per mesi su basi totalmente inesistenti. Un altro sito molto importante da consultare prima o dopo un terremoto è quello della Protezione civile, Io non rischio. Vi si trovano materiali informativi, informazioni utili, mappe interattive e approfondimenti.

Fonte foto: flickr