Con le vacanze estive alle porte, molti di noi non vedono l’ora di rilassarsi con un buon libro o di leggere articoli più lunghi. Tuttavia il nostro rapporto con la tecnologia ci rende sempre più difficile concentrarci e molti di noi si arrendono dopo pochi minuti. Ci ritroviamo a saltare da un’attività all’altra o da una finestra all’altra del computer e facciamo fatica a trovare la tranquillità necessaria per concentrarci su qualcosa a lungo.
Sia che lavoriamo sia che ci rilassiamo, siamo immersi quasi costantemente nello schermo, che si tratti di TV, computer, cellulari o tablet. I telefoni sono particolarmente difficili da evitare: li portiamo ovunque e li usiamo per accedere a servizi di base come quelli bancari o la spesa, oltre che per video, podcast, giochi, eccetera. In Italia, ad esempio, si trascorrono in media 5,55 ore al giorno online, con cifre simili in tutta Europa: la Francia ha una media di 5,26 ore, mentre il Portogallo è in cima alla classifica europea con circa 7,5 ore al giorno.
Questo ha un impatto sul nostro cervello, spiega un articolo su The Conversation. Ci stiamo abituando alla cosiddetta attenzione “bottom-up”, in cui le emozioni o l’interesse sono innescati da stimoli esterni che non possiamo controllare. Invece di dirigere volontariamente la nostra attenzione (nota come attenzione “top-down”), i media digitali la catturano, che lo vogliamo o no.
Il problema di tanta attenzione “bottom-up” è che ci rende difficile dedicarci a compiti meno immediatamente attraenti o che richiedono un’elaborazione più lenta, come la lettura o lo studio.
Il modo in cui consumiamo i contenuti multimediali ci costringe al “multi-tasking”, cioè a passare da un contenuto all’altro senza prenderci il tempo necessario per elaborarlo. Questo modo di interagire attiva le stesse aree del nostro cervello delle dipendenze. In altre parole, i contenuti digitali ci “agganciano” a scapito di altre attività.
Tutto questo influisce anche sulla qualità del sonno, che è strettamente legata alla capacità di attenzione. Non è quindi un caso che i problemi di deficit di attenzione siano in aumento. Per rimanere concentrati dobbiamo evitare di essere costantemente connessi a Internet.
Ci sono diverse cose che possiamo fare, spiega l’articolo, per migliorare la nostra concentrazione ed elaborare le informazioni più lentamente.
- Ridurre il tempo trascorso davanti allo schermo e disconnettersi quando è necessario concentrarsi su altri compiti. Ridurre al minimo il tempo trascorso sullo schermo dai bambini e limitarli ai contenuti educativi quando hanno accesso a questi dispositivi.
- Trascorrere del tempo all’aria aperta e nella natura. Questo ha effetti benefici sulla nostra capacità di attenzione e anche sulle nostre capacità intellettuali complessive.
- Fare esercizio fisico. L’attività fisica è benefica sia per la salute fisica che per quella mentale. È particolarmente utile per i nostri tempi di attenzione, la memoria, la regolazione emotiva e l’umore.
- Mantenere una buona “igiene del sonno”, riducendo gli stimoli prima di andare a letto.
- Seguire una dieta equilibrata, prestando attenzione agli antiossidanti e ai minerali, essenziali per il corretto funzionamento del cervello.
- Creare delle routine che scoraggino dalle distrazioni digitali. Tra queste, la meditazione, l’ascolto di musica o la lettura.
- Adattare l’ambiente. Se lavorate da casa, consiglia The Conversation, tenete uno spazio separato dal resto per il lavoro. Più in generale, utilizzate dei timer per svolgere i compiti più lunghi e fate delle brevi pause: in questo modo potrete aumentare gradualmente, ma in modo consapevole, il tempo che dedicate alla concentrazione su un compito. Anche l’ordine dei compiti è importante: fate prima le attività che richiedono maggiore attenzione o sforzo e poi finite con quelle più facili: la nostra attenzione tende a calare quando ci stanchiamo.
(Photo by Christopher Stark on Unsplash)
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