In un nuovo studio, un gruppo di scienziati ha fatto un importante passo avanti verso l’obiettivo, a lungo perseguito, di diagnosticare la malattia di Alzheimer con un semplice esame del sangue. Nello studio l’esame del sangue è stato significativamente più accurato della diagnosi data dall’uso di test cognitivi e della TAC.

Lo studio, pubblicato sulla rivista JAMA, ha rilevato che circa il 90% delle volte l’esame del sangue identificava correttamente se i pazienti con problemi di memoria avevano l’Alzheimer, spiega un articolo sul New York Times. Gli specialisti che usano test cognitivi sono stati precisi nel 73% dei casi, mentre i medici di base che utilizzano metodi più accurati come la TAC hanno dato una diagnosi corretta solo il 61% delle volte.

Questi risultati ci avvicinano quindi al giorno in cui potremmo ricevere esami del sangue di routine per rilevare il deterioramento cognitivo come parte delle visite di assistenza primaria, in modo simile a quanto avviene per i test del colesterolo.

La nuova ricerca è stata condotta in Svezia su un campione di 1.200 persone con lievi problemi di memoria. Gli esperti avvertono che, per essere utilizzati in altri paesi, i risultati dovrebbero essere confermati in una popolazione diversa.

Gli esperti hanno sottolineato che gli esami del sangue dovrebbero essere solo una fase di un processo di screening più complesso  e, soprattutto, dovrebbero essere utilizzati solo per le persone con perdita di memoria e altri sintomi di declino cognitivo, non per le persone cognitivamente sane per prevedere se svilupperanno l’Alzheimer.

La patologia del morbo di Alzheimer può iniziare a svilupparsi circa 20 anni prima di qualsiasi sintomo, ma a volte la demenza non si sviluppa mai o le persone muoiono per altre cause prima che questa si manifesti. Le raccomandazioni sui test potrebbero cambiare se gli scienziati trovassero farmaci in grado di ritardare o arrestare la patologia dell’Alzheimer in persone che non hanno ancora sviluppato problemi cognitivi, ma attualmente simili terapie non esistono.

Gli esperti, spiega il Times, hanno aggiunto che gli esami del sangue dovrebbero essere eseguiti solo dopo aver somministrato test che valutano la memoria e le capacità di pensiero e scansioni TC (termografia computerizzata) che cercano cause alternative come ictus o tumori cerebrali. I risultati degli esami del sangue dovrebbero poi essere confermati da uno dei metodi standard: scansioni PET (tomografia a emissione di positroni) o prelievi spinali per misurare una proteina, l’amiloide, che si accumula e forma placche nel cervello dei pazienti con Alzheimer.

Il nuovo studio ha utilizzato un esame del sangue che si concentra su una forma di proteina chiamata tau che si forma in grovigli nel cervello delle persone affette dalla patologia. La misurazione di questa forma, chiamata ptau-217, è risultata la valutazione più accurata della patologia dell’Alzheimer in un confronto tra vari esami del sangue. La tau è più strettamente legata al declino cognitivo rispetto all’amiloide e i grovigli di tau si formano più tardi delle placche amiloidi nei pazienti con Alzheimer.

L’accuratezza dell’esame del sangue è stata massima con i pazienti che avevano già problemi di demenza ed è stata leggermente inferiore con i pazienti in uno stadio di pre-demenza chiamato decadimento cognitivo lieve. La minore accuratezza si è probabilmente verificata perché molte persone con un declino cognitivo soggettivo non si rivelano affette da Alzheimer.

(Foto di Robina Weermeijer su Unsplash)

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