Quest’anno la Festa dei lavoratori si festeggia con 900 mila occupati in meno in Italia rispetto all’inizio della pandemia. I problemi, però, non sono iniziati con il Covid. Ne ha scritto Lavoce.info.
È da un po’ di tempo che la dimensione festosa del primo maggio ha lasciato il passo alle preoccupazioni di chi un lavoro non ce l’ha o di chi, pur avendolo, non riesce ad arrivare a fine mese. Questo primo maggio 2021, poi, si caratterizza per una particolare situazione di sospensione tra un mondo pre-Covid-19 che non c’è più e un mondo post-Covid-19 che ancora non c’è e che non sappiamo precisamente come sarà.
In oltre un anno di pandemia il bilancio è molto severo: 900 mila persone occupate in meno tra febbraio 2020 e aprile 2021 (secondo il nuovo metodo di rilevazione Istat). Ma anche chi ha mantenuto il posto ha lavorato meno di quanto facesse prima della pandemia (mentre l’occupazione è calata dell’1,8 per cento tra il quarto trimestre del 2020 e lo stesso periodo del 2019, il numero di ore lavorate è calato del 7,5 per cento). I problemi del mercato del lavoro italiano, però, erano forti anche prima del Covid-19. In questo primo maggio di transizione, quindi, vale la pena provare ad alzare lo sguardo dai numeri della crisi Covid-19 e guardare alle tendenze e alle debolezze di lungo periodo.
La prima è la bassa intensità di lavoro. Non solo un alto numero di inattivi e disoccupati, ma anche poco lavoro per chi un posto ce l’ha. Già prima del Covid-19, le ore lavorate totali, seppure in crescita, erano ancora significativamente sotto il livello pre-crisi finanziaria. Dietro questi numeri si nasconde l’esplosione del tempo parziale involontario, cioè l’impossibilità di trovare un lavoro a tempo pieno, determinata dalla debolezza della struttura economica italiana (e quindi la crescita di lavoretti a basso valore aggiunto) ma anche da cambiamenti strutturali, come un aumento dei servizi (dove, più che nella manifattura, i lavori possono essere spezzettati in brevi fasce orarie) e un aumento della specializzazione del lavoro tra le imprese con alcuni servizi dati in outsourcing per il minimo di ore possibili.
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(Foto di Pop & Zebra su Unsplash )
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