David Attenborough, documentarista e celebre voce narrante dei documentari naturalistici della BBC, ha rivolto un accorato appello ai capi di stato riuniti in questi giorni a Glasgow per la COP26. Di seguito abbiamo tradotto e adattato il suo intervento.
Vostre eccellenze, delegati, signore e signori. Mentre trascorrete le prossime due settimane discutendo, negoziando, cercando di persuadere e facendo compromessi, come certamente dovete fare, il rischio è che dimentichiate che, in fondo, l’emergenza climatica si riduce a un solo numero: la concentrazione di carbonio nella nostra atmosfera – la misura che in gran parte determina la temperatura globale.
I cambiamenti in quel numero sono il modo più chiaro per tracciare la nostra storia, perché definiscono la nostra relazione con il nostro mondo.
Per gran parte della storia antica dell’umanità quel numero ha rimbalzato all’impazzata tra 180 e 300, e con esso le temperature globali. Era un mondo duro e imprevedibile. In certi periodi i nostri antenati sono esistiti solo in piccoli numeri.
Ma poco più di 10.000 anni fa quel numero si è improvvisamente stabilizzato, e con esso il clima terrestre. Ci siamo trovati in un periodo insolitamente prospero, con stagioni prevedibili e un clima affidabile.
Per la prima volta diventava possibile creare civiltà stabili, e non abbiamo perso tempo per approfittarne. Tutto ciò che abbiamo ottenuto negli ultimi 10 mila anni è stato reso possibile dalla stabilità di quel periodo.
L’oscillazione della temperatura globale in quella fase non è andata oltre un grado centigrado in più o in meno. Almeno fino ad ora.
Il nostro consumo di combustibili fossili, la nostra distruzione della natura, il nostro approccio all’industria, stanno rilasciando carbonio nell’atmosfera a un ritmo e su una scala senza precedenti.
Siamo già nei guai. La stabilità da cui tutti dipendiamo si sta spezzando. È una storia di disuguaglianza e instabilità: oggi coloro che hanno fatto di meno per causare questo problema ne sono i più colpiti. Alla fine tutti noi sentiremo l’impatto, parte del quale è ormai inevitabile.
È così che è destinata a finire la nostra storia? La storia della specie più intelligente, condannata da quella caratteristica fin troppo umana del non riuscire a vedere il quadro più ampio, alla ricerca di obiettivi a breve termine?
Forse il fatto che le persone più colpite dal cambiamento climatico non siano più immaginarie generazioni future, ma giovani persone che vivono oggi, ci darà l’impulso di cui abbiamo bisogno per riscrivere la nostra storia, per trasformare questa tragedia in un trionfo.
Del resto siamo i più grandi risolutori di problemi che siano mai esistiti sulla terra, e ora comprendiamo questo problema. Sappiamo come fermare l’aumento di quel numero e invertirlo. Dobbiamo recuperare miliardi di tonnellate di carbonio dall’aria, dobbiamo sistemare i nostri spazi per rimanere sotto il grado e mezzo di aumento delle temperature.
Una nuova rivoluzione industriale, alimentata da milioni di innovazioni sostenibili, è essenziale, e sta già iniziando. Tutti ne condivideremo i benefici: energia pulita a prezzi accessibili, aria sana e cibo a sufficienza per sostenerci tutti. La natura è un alleato chiave. Ogni volta che rimetteremo a posto l’ambiente, essa riassorbirà il carbonio e ci aiuterà a riportare l’equilibrio sul nostro pianeta.
E mentre lavoriamo per costruire un mondo migliore, dobbiamo riconoscere che nessuna nazione ha completato il suo processo di sviluppo, perché nessuna nazione avanzata è ancora sostenibile. Tutte hanno ancora un viaggio da fare per competere in modo che tutte le nazioni abbiano un buon tenore di vita e un’impronta ambientale ridotta.
Dovremo imparare insieme come raggiungere questo, assicurandoci che nessuno rimanga indietro. Dobbiamo usare questa opportunità per creare un mondo più equo, e la nostra motivazione non dovrebbe essere la paura, ma la speranza.
Il tutto si riduce a questo: le persone che vivono ora, la generazione a venire, guarderanno a questa conferenza e terranno conto di una sola cosa: quel numero si è fermato, e ha iniziato a calare, a seguito di impegni presi qui?
Ci sono tutte le ragioni per credere che la risposta possa essere sì. Se lavorando separati siamo una forza abbastanza potente da destabilizzare il nostro pianeta, unendoci saremo in grado di salvarlo.
Nella mia vita ho assistito a un terribile declino nella vostra vita, mentre potreste e dovreste assistere a una meravigliosa ripresa. Quella speranza disperata, signore e signori, delegati, eccellenze, è il motivo per cui il mondo sta guardando a voi, e per cui voi siete qui.
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