Alcuni giorni fa, nei commenti al post Facebook di un ricercatore, un utente chiedeva educatamente delucidazioni. Tra le pieghe del prevedibile scontro tra sostenitori e detrattori che ne è seguito, si è inserito un altro ricercatore, che ha spiegato all’utente come stanno le cose, e la conversazione è proseguita in modo civile. Il racconto di Arianna Ciccone su Valigia Blu.

Qualche giorno fa seguivo una discussione sotto a un post di un noto ricercatore.

A un certo punto un utente in un commento ha scritto una cosa falsa sui vaccini Moderna e Pfizer che agirebbero sulla genetica umana (ma è del tutto falso) facendo una domanda:

“I vaccini di Moderna e Pfizer saranno mRna. Mi risulta che tali vaccini, che di fatto agiscono sulla genetica umana, non siano mai stati sperimentati sull’uomo. Non mi intendo di questi argomenti e mi piacerebbe che fosse fatta un po’ più di chiarezza anche alla luce della campagna di informazione (negativa), fatta in passato verso ad esempio, il mais OGM della Monsanto. Ci sarebbero risvolti etici non indifferenti. Lei è in grado di dare delle delucidazioni?”

Questa persona è stata subito liquidata da altri utenti in malo modo per l’affermazione falsa, ma nessuno gli rispondeva nel merito. Poi è arrivato uno studente di biotecnologia, Matteo Ferrito (che mi ha autorizzata a divulgare il suo nome), e gli ha spiegato tutto con ferma gentilezza e una chiarezza divulgativa esemplare, nonostante la complessità dell’argomento.

“Le rispondo io. Il flusso dell’informazione biologica nella cellula parte dal DNA –> RNA –> proteina.

Ciò significa che il nostro DNA viene opportunamente processato e trascritto a mRNA che infine viene tradotto in proteina, in questo modo le istruzioni contenute nel nostro DNA diventano proteine in grado di svolgere un qualche lavoro biologico. Il flusso è unilaterale, non si può tornare indietro (fatta eccezione per RNA –> DNA perché esiste un’enzima capace di catalizzare questo processo inverso, ma questa è tutta un’altra storia e la mia è solo una precisazione non utile a ciò che serve sapere a lei).

“Armandoci” di un mRNA, esso verrà tradotto in proteina spike del virus, in questo modo noi possiamo produrre anticorpi contro questo “pezzetto” di virus, senza avere mai visto per intero il virus stesso e senza aver alcun tipo di problema legato alla sua presenza.

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(Foto di Ryan Snaadt su Unsplash)