Un San Valentino controcorrente quello che vi proponiamo. Ma solo in apparenza, visto che la ricorrenza è conosciuta comunemente come “la festa degli innamorati”. E allora poco importa se quelli del video sono amori omosessuali. Vi invitiamo ad ascoltare la bella canzone “Ti sposerò”, di Jovanotti, e a gustarvi il video nato nell’ambito del Comitato provinciale Arcigay di Brescia e del Gruppo giovani “Una Zebra a Pois”, da un’idea e dalla sceneggiatura scritta da Davide Parrotta, volontario di Arcigay Brescia. La regia è di Luca Cerlini. Come potrete intuire dal titolo del brano utilizzato, la volontà è quella di richiamare l’attenzione sull’opportunità di dare seguito alla discussione in merito alle unioni gay nel nostro Paese.
Il video esce a ridosso della campagna “Diversamente uguali”, lanciata da Arcigay a gennaio, che si propone di dare visibilità a «racconti di ordinaria diversità» attraverso i video di persone che spontaneamente decidono di condividere la propria storia. E a sentire le loro esperienze, ciò che traspare è una grande serenità. Vivere le proprie relazioni senza ombre si può, e anzi crea molte meno ansie e inquietudini.
Lo assicura Marco, che convive da vent’anni col suo compagno, e che non ha incontrato difficoltà nel proseguire la carriera lavorativa, nonostante il coming out. Gli fa eco Vanda, per cui l’omosessualità del figlio è un’opportunità di «rinascere come genitore. Il silenzio uccide l’identità, sia come genitore, sia come figlio». Valeria racconta che quando durante una conversazione il tiro si sposta sul tema delle relazioni sentimentali, dice, semplicemente, «Io ho la ragazza. Non sto a dire “ascolta, siediti, ti devo dire una cosa: sono lesbica”. Se tu lo fai passare come un fatto normale, positivo, della tua vita, nessuno ti può attaccare su nessun fronte». Per Mariella «una madre può essere solo contenta di entrare nel mondo dei figli. Voglio ancora più bene a mia figlia, perché mi ha reso partecipe di questa sua differenza, che poi differenza non è».
Queste le quattro storie presenti nella home di “Diversamente Uguali“. Altre saranno caricate man mano che le persone le invieranno. «È finalmente una campagna che va direttamente al cuore degli eterosessuali e che narra, fuori dallo stereotipo, la serenità che molti di noi vivono oggi», ha spiegato Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay. Ci permettiamo di aggiungere che a nostro avviso la campagna può colpire la sensibilità di chiunque, indipendentemente dal suo orientamento sessuale. Perché è una lezione di rispetto e di amore incondizionato. Quello che si festeggia oggi, per l’appunto. Buon San Valentino.