Il rapporto sempre più stretto che abbiamo con dispositivi elettronici (schermi, tastiere, mouse) ci ha allontanato dalla materialità di operazioni complesse come scrivere o disegnare a mano. Alcuni scienziati si interrogano da tempo sulle conseguenze di questo sul nostro sviluppo cognitivo e sulla capacità di concentrazione.
Nel corso del tempo si è visto come attività manuali, come l’artigianato, portino effettivamente dei benefici, per esempio sui livelli di stress. Il dubbio è se il valore di queste azioni stia nel lavoro manuale in sé, o in generale nella concentrazione e nell’impegno mentale che richiedono.
Il New York Times ha sentito diversi esperti ed esperte su questo tema, con opinioni diverse. Secondo Kelly Lambert, docente di neuroscienze comportamentali, una porzione “enorme” del nostro cervello è dedicata al movimento, e in particolare al movimento volontario delle mani. Per questo Lambert, che studia le ricompense basate sullo sforzo, ritiene che fare lavori manuali possa essere particolarmente gratificante per il cervello.
Tutta una serie di attività manuali, come lavorare a maglia o fare giardinaggio, sono associate a benefici cognitivi ed emotivi, tra cui miglioramenti della memoria e dell’attenzione, nonché riduzioni dei sintomi di ansia e depressione.
Gli studi in merito non sono però stati in grado di stabilire che sia il coinvolgimento delle mani, nello specifico, ad avere il merito. Chi ha studiato il lavoro a maglia ha affermato per esempio che potrebbero essere il ritmo e la ripetizione ad avere un effetto calmante simile a quello della meditazione.
Tuttavia, secondo altri studiosi, l’idea che lavorare con le mani possa giovare alla mente e al benessere di una persona sembra plausibile. I compiti manuali che impegnano completamente la nostra attenzione, e che ci mettono anche un po’ alla prova, possono favorire l’apprendimento, riporta il Times.
Secondo Lambert, le persone che soffrono di depressione sperimentano un’esperienza detta “impotenza appresa”, in cui sentono che ciò che fanno non ha alcuna importanza, perché tanto “non funziona mai niente”. Lambert ritiene che lavorare con le mani possa aiutare a contrastare questa sensazione. Vedere il risultato del proprio lavoro, come una sciarpa fatta a maglia, può creare un senso di realizzazione e di controllo sul proprio mondo.
Alcuni ricercatori, prosegue il Times, si sono concentrati sulle possibili ripercussioni della sostituzione di attività manuali relativamente complicate con altre più semplici.
In un piccolo studio condotto su studenti universitari, alcuni ricercatori norvegesi hanno confrontato gli effetti neurologici della scrittura a mano con quelli della digitazione su tastiera. Secondo i ricercatori, la scrittura a mano era associata a un’attività cerebrale molto più elaborata rispetto alla scrittura su tastiera.
L’atto di formare una lettera attiva ricordi e percorsi cerebrali legati a ciò che essa rappresenta (come il suono che emette e le parole che la includono). Quando si scrive su una tastiera, invece, ogni lettera è prodotta dallo stesso semplicissimo movimento delle dita e, di conseguenza, si utilizza il cervello in misura molto minore.
Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, i benefici di molte attività pratiche non sono in dubbio. Oltre al giardinaggio e all’artigianato, anche attività come fare arte e suonare uno strumento musicale sembrano farci bene.
(Foto di SwapnIl Dwivedi su Unsplash)
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