È ricominciata la campagna di vaccinazione antinfluenzale gratuita, che sarà attiva fino alla metà di dicembre, come spiega il sito del Ministero della salute. Come l’anno scorso, tra le categorie che hanno diritto al trattamento gratuito rientrano anche i donatori di sangue. Per conoscere le modalità di erogazione del servizio, vi invitiamo a informarvi presso la nostra sede, contattandoci attraverso uno dei canali disponibili nella nostra pagina Contatti, oppure direttamente in sede, chiedendo al nostro personale amministrativo, alle infermiere in sala donazione o ai medici durante le visite di controllo.
Perché vaccinarsi contro l’influenza
Vaccinarsi contro l’influenza è importante per diversi motivi. Innanzitutto per proteggere se stessi dai sintomi dei virus, più o meno pesanti a seconda degli anni, ma in generale per nulla piacevoli. Poi per proteggere le persone più fragili che ci stanno attorno, e che magari per qualche motivo non possono vaccinarsi. È importante inoltre per salvaguardare la salute di madre e figlio durante la gravidanza. C’è poi un evidente risparmio, visto che non ammalandosi si eviterà di dover acquistare farmaci per curarsi. C’è poi un motivo legato direttamente al sistema sangue, e cioè il fatto che la il vaccino antinfluenzale fa bene all’autosufficienza di emocomponenti. Il periodo di picco dell’influenza, infatti, rappresenta un momento critico dell’anno per la disponibilità di sangue a livello nazionale. Un’alta copertura vaccinale si traduce in più persone disponibili alla donazione, e quindi più sangue per permettere che interventi, trattamenti e cure per i malati non siano messi a rischio o rimandate. L’impatto della vaccinazione gratuita per i donatori non ha tardato a farsi notare nelle statistiche, come ha fatto rilevare il Centro nazionale sangue. «Se si confrontano i dati della stagione 2017-2018 e di quella 2018-2019, la prima in cui il vaccino veniva offerto gratuitamente, si vede un chiaro aumento della disponibilità di sangue nella bacheca Sistra, che regola le compensazioni interregionali. Nelle settimane precedenti e successive al picco 2017-2018 infatti le regioni hanno messo a disposizione meno di mille unità, con un minimo di 340 sacche disponibili la settimana dopo il picco. L’anno successivo invece la disponibilità non è mai scesa sotto le 5mila unità». «Siamo contenti – ha detto il presidente di Avis Nazionale, Gianpietro Briola – che le vaccinazioni antinfluenzali per i donatori si possano ripetere. I risultati dello scorso anno sono stati incoraggianti e siamo convinti che anche quest’anno saranno ottimi. I vaccini sono estremamente sicuri per la salute dei donatori e inoltre ci permettono di avere, durante le settimane invernali, meno fasi di criticità e più disponibilità di sangue e emocomponenti per i nostri ammalati. Invito dunque tutti i donatori a mettersi in contatto con la propria sede Avis o il centro trasfusionale per verificare modi e tempi di somministrazione».
Chi può vaccinarsi gratuitamente, oltre ai donatori
Di seguito le altre categorie di persone che possono godere della somministrazione gratuita del vaccino antinfluenzale, oltre ai donatori, così come indicate dal Ministero della salute:
- soggetti di età pari o superiore a 65 anni
- bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da malattie che aumentano il rischio di complicanze da influenza
- bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
- donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino in stato di gravidanza
- individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti
- medici e personale sanitario di assistenza
- familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze
- soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori
- Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani
(Foto di Hyttalo Souza su Unsplash)