Dopo l’attività fisica, l’alimentazione. Il recente impegno preso da Avis Legnano (e quindi anche da ZeroNegativo) a favore della diffusione di stili di vita sani ci porta a parlare dell’associazione Buon appetito social club, che si occupa di diffondere pratiche sane e consapevoli per una buona alimentazione. «Oggi fare attenzione a quello che si mangia e si compra –si legge sul sito del sodalizio –vuol dire occuparsi di tutti quei risvolti che riguardano la buona alimentazione: attenzione ai prodotti di qualità, rispettosi di un equilibrio ambientale, attenti alla salute delle persone, al benessere degli animali e agli aspetti sociali e culturali che riguardano la buona cucina. Lontani dalla moda dei libri di cucina, degli chef che dovrebbero essere solo buoni cuochi, dal “consumismo” che non sa riconoscere il valore di un buon prodotto alimentare. Insieme vogliamo creare l’avanguardia del gusto, persone che hanno la consapevolezza che il tempo dedicato alla cucina, nella ricerca dei buoni prodotti, nell’informazione corretta sull’alimentazione, significa lo sviluppo di una società migliore per la nostra salute e per quella della terra».
I promotori di questo progetto hanno a cuore anche l’aspetto sociale legato al cibo, e infatti l’associazione è in procinto di organizzare un viaggio dedicato alla scoperta dei sapori e dei tesori naturali del Sud della Tunisia. La partenza, si legge sulla pagina dedicata del sito, è prevista per il 24 ottobre (da Milano e Roma) e il ritorno il 28 ottobre. Si atterra a Tunisi e da qui avviene il trasferimento (con sosta a El Jem per vedere lo splendido anfiteatro romano) con mezzo riservato per Tozeur, dove si passa la prima notte. Il giorno successivo si parte per le Oasi di Tamerza, Mides e Chebika, paesaggi mozzafiato resi indimenticabili da film come “Il paziente inglese” e “Guerre stellari”. La cena della sera sarà organizzata nella lussereggiante “palmeraie” di Tamerza, in tende tradizionali berbere con degustazione dei piatti tipici del Sud della Tunisia (cous-cous tradizionale e altre specialità). Il terzo giorno è dedicato alle escursioni verso località suggestive nelle vicinanze delle Oasi, come Ong-Jemal e Mos Espa, o il lago salato di Chott El Jerid. Il quarto giorno in mattinata ci sarà il rientro a Tunisi, dove nel pomeriggio si potrà visitare l’antica Cartagine o il museo del Bardo (interamente ristrutturato di recente), che conserva la più importante collezione di mosaici romani del mondo; la sera una cena in uno dei più bei palazzi storici della Medina, il Dar el Jeid. Il 28 ottobre è previsto il rientro in Italia.
Chi fosse interessato a prendere parte al viaggio potrà mettersi in contatto con l’associazione scrivendo a questo indirizzo di posta elettronica: info@buonappetitosocialclub.it. La prenotazione e il pagamento del viaggio aereo (220 euro a persona) vanno fatti entro il 2 ottobre. Il costo totale del viaggio (incluso il volo) sarà di circa 700 euro a persona. I dettagli e le modalità di pagamento della parte restante al di fuori del volo, saranno comunicati direttamente alle persone interessate tramite mail.
Per capire meglio la filosofia di Buon appetito social club, la cosa migliore da fare è visitare il sito internet, dove vari articoli spiegano le intenzioni del progetto e intervengono su alcune questioni che talvolta animano le conversazioni di chiunque faccia un minimo di attenzione a ciò che mangia. Per esempio, meglio il latte biologico o quello tradizionale? La risposta esatta è la numero uno, perché, come spiega questo articolo: le mucche allevate per produrre latte biologico «sono alimentate solo con foraggio privo di pesticidi e fertilizzanti artificiali, non subiscono trattamenti con antibiotici o ormoni della crescita, devono essere portate al pascolo nelle stagioni previste, non possono essere costantemente legate e impedite nei movimenti, e nel caso di parto di un vitellino devono potere continuare ad allattarlo». C’è differenza tra pesce allevato e pesce pescato? Eccome, spiega quest’altro post: «Il pesce allevato è un grande problema ambientale. Gli allevamenti ittici intensivi producono enormi stress ambientali, soprattutto con gli enormi scarichi inquinanti. I pesci di allevamento sono più grassi rispetto a quelli pescati (un branzino allevato è più grasso fra il 5 e l’8 per cento rispetto ad uno pescato, un’orata del 6 al 9 per cento rispetto ad una pescata, ecc.)». Insomma, mettersi in viaggio con Buon appetito social club è il modo migliore per scoprire nuovi luoghi, e per capire meglio ciò che mettiamo in tavola ogni giorno.