«Tutte le donne sono regine. La veste è un omaggio alla nostra diversità, alle nostre differenze, alla nostra forza, alla nostra capacità di cambiamento». Il femminile è da sempre centrale nel percorso di Silvia Cibaldi, artista che firma le opere esposte nella nuova mostra allestita nella sede di Avis Legnano.

“Vesti delle regine”, questo il titolo dell’esposizione, presenta una serie di abiti fatti con «frammenti di indumenti femminili prodotti da donne anonime, elaborati con caparbietà e costanza, unendo pezzi di stoffa, pizzi, come tessere di un mosaico per dar voce ad un universo di donne silenziose ed invisibili». A cadenzare lo spazio tra i vestiti alcuni teatrini: piccole sculture che fanno da palco per storie possibili. Scenari in cui il contesto urbano si mescola a quello silvestre, in un’intersezione di materiali e atmosfere che alludono a un altro tema caro all’artista, ossia la natura e l’ambiente. «Sono come scenografie per dei racconti – spiega Cibaldi – in cui talvolta sono presenti elementi raccolti altrove, che per qualche motivo avevano catturato la mia attenzione. Mi auguro che le mie opere possano dare serenità e piacere a donatori e donatrici».

Silvia Cibaldi è un’artista di grande esperienza. Nata a Brescia, nel 1975 ha aderito al Gruppo Femminista Immagine di Varese, con cui nel 1978 ha esposto alla Biennale di Venezia, con opere legate al ruolo della donna in una società marcatamente patriarcale. Temi che non ha mai abbandonato nel suo percorso artistico, e che sono purtroppo di stringente attualità, nonostante i molti cambiamenti avvenuti nel corso degli anni. «Oggi vorrei che l’attenzione si concentrasse sull’esigenza di rispetto reciproco tra i generi – spiega –, ma anche sul problema della violenza che, con cadenza quotidiana, tante donne sono costrette a subire».

La sede di Avis Legnano, nonostante nel suo piccolo sia diventata nel tempo anche una galleria, resta un luogo insolito per ospitare una mostra. Questo non vale per Cibaldi, che da sempre ha lavorato per portare l’arte in luoghi meno istituzionali, come del resto ha fatto anche nel corso della sua attività teatrale.

vesti delle regine silvia cibaldiL’impegno artistico di Cibaldi prosegue tuttora. Oggi alle mostre personali preferisce quelle collettive, a cui può contribuire con le proprie opere e i temi a lei cari. Tra i lavori recenti, uno in particolare è nato dalla pandemia. È composto da 90 seggioline: «Mia figlia è rimasta ricoverata a causa del Covid per cinque mesi e mezzo – racconta –, durante i quali per 90 giorni è stata in pericolo di vita. In quel periodo difficile, ogni giorno creavo una seggiolina». L’opera è stata esposta di recente nel Chiostro di Voltorre (Gavirate, Varese). «Tante bambine si sono messe a giocare tra quelle seggioline. Certo per me avevano un significato molto diverso, ma è stato bello vederle divertirsi».

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