Tra i ministri da poco nominati dal presidente Giorgio Napolitano, quello all’Ambiente, Corrado Clini, si troverà a fare i conti con una situazione particolarmente difficile per il suo dicastero. Si apprende infatti da una nota del Wwf che «Nel disegno di legge sulla Legge di Stabilità 2012 agli interventi in campo ambientale viene destinata la misera cifra di 43,497 milioni di euro (per pagare tutti quelli necessari a difesa del mare, aree protette, Cites – la Convenzione internazionale per le specie in via di estinzione e le attività dell’Ispra, l’istituto di ricerca del Ministero) equivalente allo 0,7 per cento del totale della manovra (5,653 miliardi di euro)».

Questo accade, fa notare l’associazione ambientalista, mentre si continuano a stanziare fondi per la realizzazione di grandi opere: 1,543.920 miliardi di euro, 27,3 per cento del valore complessivo della manovra. Il Wwf parla apertamente, sin dal 2010, di «liquidazione» del Ministero dell’ambiente: «L’elemento più preoccupante rispetto ai tagli è che la riduzione di 124 milioni di euro previsti per il 2012 andrà ad incidere sui 180 milioni di euro circa destinati ogni anno a interventi (nelle aree protette marine e terrestri, efficienza e risparmio energetici, attuazione del Protocollo di Kyoto, bonifiche, ecc.), con il risultato che di un Ministero dell’ambiente che sopravvive a se stesso, avendo a malapena i soldi per pagare il personale, ma che vede praticamente azzerata la sua capacità operativa, smentendo nei fatti la sua vocazione alla tutela dell’ambiente, del territorio e del mare (in attesa di conoscere come verranno spalmati i tagli nella varie voci di bilancio)».

Ma è tempo di guardare al futuro e a come costruirlo. Così si legge nella nota grande apprezzamento per l’intervento di esordio di Clini, in cui il ministro ha posto in cima alla lista delle priorità del governo la riduzione dei gas serra e quindi la questione climatica. Wwf Italia entra poi nel discorso politico con delle proposte, raccolte in un elenco di dieci punti: 1. clima e protocollo di Kyoto – L’Italia ha bisogno di dotarsi di una legge quadro strategica sul clima che punti alla decarbonizzazione dell’economia; 2. energia – È necessario redigere la strategia energetica nazionale per definire un nuovo mix energetico che privilegi le fonti rinnovabili, il risparmio e l’efficienza energetica; 3. biodiversità e aree naturali protette – Si deve garantire l’attuazione della strategia nazionale biodiversità, adottata dalla Conferenza Stato-Regioni; 4. rischio idrogeologico – Bisogna finanziare i piani strategici nazionali per contrastare il rischio idrogeologico e gli interventi di adattamento ai cambiamenti climatici, istituiti con la legge finanziaria 2008; 5. rifiuti e bonifica dei siti inquinati – Occorre avviare un programma per l’uso efficiente delle risorse e il contrasto alla produzione di rifiuti; 6. agricoltura – È necessario rafforzare il pacchetto di misure ambientali previste dalla riforma della Politica agricola comune post 2013; 7. pesca – La pesca in Italia, in Europa e nelle acque internazionali, non può più essere condotta con regole ormai obsolete e inadatte a gestirne la crisi (l’82% degli stock ittici del Mediterraneo è sovrasfruttato); 8. consumo del suolo – Abrogare o modificare sostanzialmente le norme che hanno consentito la cementificazione del territorio, come quelle relative alla iper-semplificazione amministrativa delle autorizzazioni in materia di edilizia; 9. infrastrutture – Non si devono costruire nuove costosissime grandi opere, ma adeguare e potenziare quelle esistenti; 10. mobilità sostenibile – Investire sulla mobilità sostenibile o il trasporto pubblico locale, ai quali, nella legge di stabilità 2012, non viene riservato alcun fondo di incentivazione. Questo, in sintesi, il “decalogo” Wwf. Caro ministro, buon lavoro.