«Yalla Italia è una piattaforma di ritrovo per giovani che nessuno ha trovato il modo di definire: seconde generazioni, nuovi italiani, generazioni 1.5, figli di immigrati, bla bla bla… Espressioni lente, lentissime, che non colgono la dinamicità e la rapidità con cui la società italiana sta cambiando, i mille volti che ne rappresentano il carburante silenzioso, il paese reale». Così si definisce il nuovo blog, online da pochi giorni, che promette di dare voce ai «nuovi cittadini che appartengono contemporaneamente a due mondi e che si divertono a coglierne gli aspetti più interessanti, contraddittori, ambigui, problematici e perché no, provocatori». “Yalla” è una parola araba intraducibile, che in italiano potrebbe suonare come “forza, datti una mossa!”. E di cose da dire, questi ragazzi, ne hanno eccome. «Le donne tunisine potranno essere fotografate con il velo o l’hijab sui documenti ufficiali come la carta d’identità -scrive Noor Gamyla (classe 1985, laureata in Cooperazione e sviluppo internazionale alla Columbia University, consulente per onlus internazionali che operano in Medio Oriente)-. Ecco uno dei primi provvedimenti presi dalla politica tunisina che senza dubbio è strategico per l’avanzamento culturale e sociale del paese. La Tunisia non aspettava altro. Prima il velo e poi tutto il resto. Mentre i giovani e i talenti tunisini rischiano la vita per arrivare a Lampedusa, il governo investe tempo per discutere di veli e di fotografie. Mi viene in mente Crozza quando imita Bersani: «Ma ragazzi, oh, ma siamo pazzi!». No, siamo ossessionati».

Coscienza critica e ironia pungente, da sempre armi pericolose per i governi nei momenti critici. E grazie alle capacità giornalistiche della redazione, il blog ospita informazioni di prima mano dai luoghi caldi del mondo, come la Siria, di cui si parla nell’intervista ad Antonella Appiano, giornalista e presidente dell’Associazione Culturale di Ricerca e Studi sul Medio Oriente e il Nord Africa, Moan-Opportunities and News, che si trova lì da qualche mese. E della redazione colpisce l’età media (gli anni di nascita non vanno più indietro del 1979 e arrivano al 1988) e la grande competenza specifica dei giornalisti, di cui si può leggere una breve biografia sul sito. Tanti i temi affrontati dalle diverse rubriche, che avranno ancora bisogno di tempo per crescere e popolarsi di articoli. Ma già i post dei redattori riescono a generare un bel numero di commenti e scambi di opinione, segno che quanto pubblicato smuove la coscienza di molte persone. Buon lavoro alla redazione di Yalla Italia, teniamoci in contatto!